venerdì 28 agosto 2015

Propositi per l'anno nuovo...

Sì, lo so. Che cosa c'entra l'anno nuovo, dato che siamo il 28 agosto? Sarà una deformazione vitale, ma per me l'anno nuovo non inizia il primo gennaio, ma il primo settembre. Vivo ancora sulla scia dei bambini, per i quali settembre significa "tornare a scuola" e quindi ai doveri.
Il primo settembre diviene un momento epocale per qualsiasi progetto io intenda mettere in atto e quest'anno ce ne sono molti cui dovrò dedicarmi. Da tempo mi trovo a riflettere sulle scelte fatte in passato e mi accorgo di aver toppato alla grande.

Prima di tutto, con la passione che solo gli adolescenti sanno mettere in quello che fanno, mi sono buttata a capofitto nel teatro, unica mia ragione di vita per molto, troppo tempo, tanto da farne l'obiettivo cui mirare nonostante tutto, nonostante la vita mi mettesse di fronte alla marcia realtà che si portava dietro, nonostante le molteplici delusioni e l'avvicendarsi dei collaboratori, nonostante me che ci affondavo senza mai risalire.
Mi sono votata all'università come se da questa dipendesse tutto il mio destino, ho studiato giorno e notte - data la mia insonnia, però, non può essere considerato un vero e proprio sacrificio, lo ammetto - ho perduto sabati e domeniche sui libri, cene con gli amici saltate "perché devo studiare", estati perse in biblioteca e anni a rincorrere interviste in giro per l'Italia, così da partorire Tesi di Ricerca uniche e inimitabili... mi sarei aggiudicata un futuro in un dottorato, lo sapevo, e avrei dedicato la mia vita allo studio e alla ricerca del nuovo Teatro, dividendomi fra palchi e platee... eh già, bel sogno davvero e per qualche tempo ho creduto che potesse avverarsi.
Poi i primi intoppi, l'università che crollava sotto i miei piedi - grazie a quei geni del Monte dei Paschi di Siena, che Dio li stramaledica! - la riduzione del corpo insegnanti, la mia professoressa che diventava sempre più assente e infine quel gran genio della Gelmini - che provvederò a ringraziare personalmente appena me la troverò davanti - che se ne esce con l'ennesima riforma che invalida il mio corso di studi relegandolo nel limbo dei non so, non puoi, non più.
E allora via a fondare fallimentari compagnie teatrali e a rimetterne i debiti - io sola ovvio - poco dopo l'abbandono di coloro che si definivano "artisti votati alla bellezza" e che hanno intrapreso la strada del "mi faccio mantenere mentre fingo di lavorare".
E adesso mi guardo intorno e mi chiedo: ne è valsa la pena?
Coloro che mi chiedono se ne riesco a vivere, di fronte al mio secco e inequivocabile "NO", se ne escono con "vabbè, almeno fai un lavoro che ti rende felice. Pensa se guadagnavi tanto ma con un lavoro che ti rendeva triste e stressato, no?". Certo, mi verrebbe da rispondere, a me piace morire di fame e non essere in grado di mantenermi, dovermi accontentare di vivere con i miei a trentun'anni e fingere che mi vada bene, mentre continuo a lavorare come un ciuco a gratis - almeno mi faccio conoscere - e i direttori, le amministrazioni comunali e via dicendo, si fanno belli dei miei risultati. Sì, cazzo! Lo sognavo da piccola!
No, non mi rende felice perdere pezzi di dignità giorno dopo giorno, non mi rende felice dovermi giustificare sul perché non guadagno e non mi do abbastanza da fare per sfondare, non mi rende felice sentirmi dare consigli da chi non ne capisce un emerito c... sulla cancrena che imperversa nel mio mondo lavorativo e pretende di istruirmi sulla fede nel domani. NON MI RENDE FELICE!
Allora, se non sono più felice, cosa posso fare per cambiare le cose?
Ecco che i propositi per l'anno nuovo mi vengono in aiuto.

Lavoro: #jobrules

  • Per adesso ho un lavoro che mi frutta poco, ma che non posso lasciare, quindi cercherò di mantenermelo caro - almeno quella parte che di soldini me ne porta, per il resto, nicchessé, come diceva mio nonno! Se non mi paghi, ciaone!

Salute: #fisioterapiarules

  • Rimettere in sesto queste povere ginocchia per essere quantomeno padrona del mio corpo. 
  • Smettere di fumare - perché comincia a venirmi a noia - di tanto in tanto.
  • Avere addominali e glutei come il marmo - come mai ho avuto nella vita, e del mio corpo vi spiegherò l'assurda storia che lo accompagna.
  • tornare a fare la spaccata - che ricordo in infanzia mi riusciva bene.
Benessere emotivo: #readrules
  • leggere tutti i libri di un autore a scelta fra quelli che da anni rincorro. 
Insomma, mi sembra che di cose per quest'anno me ne sono messa in testa parecchie.
Terrò un diario corredato di foto e video di ogni progetto, e vediamo se questi trent'anni diventano una seconda occasione, invece che solo un bilancio dei troppi fallimenti del passato.

a presto amici!

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