lunedì 10 agosto 2015

Caro nonno...

Caro Nonno,
come stai? La domanda ti sembrerà stupida... "come sto?!" diresti "Sono morto, come vuoi che stia... Bene!" e ti metteresti a ridere o a intonare una sonata classica le cui note sembrerebbero perdersi nel tempo e nei tuoi occhi, mentre vaghi lontano al ricordo di qualche concerto.

Tu eri fatto così, clarinetto e sorrisi, e niente poteva impedirti di essere te stesso. Sempre preciso nel vestire, anche quando gli anni iniziavano a farsi pesanti sulla tua schiena. Ricordo i tuoi completi: pantaloni, giacca, gilet, camicia e cravatta, il tutto rigorosamente intonato, il cappello ben composto sulla testa, i capelli mai in disordine, grazie al pettine che tenevi nel taschino. Ho sempre ammirato il tuo portamento, fiero e semplice, di chi ha vissuto per vivere senza chiedere né pretendere, senza invidia alcuna dell'erba del vicino, su cui non ti ho mai visto posare lo sguardo. Amante della musica, motore del tuo cuore che ha continuato a suonare quando le tue mani non ce la faceva più, ma carezzavano l'aria mentre avvertivi ancora il tuo strumento sotto le dita. Quanto eri potente, nonno, neanche te lo immagini. 
Mi piaceva vederti arrivare con il tuo passo leggero, tendermi le tue mani lunghe e affusolate, che disgraziatamente per genetica non mi sono toccate e che avrei tanto voluto avere! Almeno le hanno ereditate Filippo e Benedetta e continuo a vederle muovere davanti a me quando loro parlano gesticolando... ed è un po' come se tu non te ne fossi andato del tutto.
So che da lassù puoi vedere tutto, e saprai sicuramente quanto c'è accaduto, ma voglio dirtelo lo stesso.

Benedetta è diventata una ginecologa-ostetrica apprezzata e rispettata - vedessi quante pazienti ha, e con che riverenza le persone parlano di lei. Devi esserne fiero, nonno, la nonna che è lassù con te potrà confermarti quanto è brava - sarà felice che almeno una nipote ha seguito le sue orme, e poi con questo risultati. Si è sposata nel 2008 con Mirko - che hai conosciuto anche tu, ricordi? - belloccione, ingegnere, che la ama molto, e hanno avuto due figli: Carlotta e Gherardo. Carlotta ha quasi 6 anni, fra un mese andrà alle elementari, e sarai felice di sapere che anche lei ha le tue mani! Io lo sono, almeno continuerò e vederle, ancora e ancora. E' intelligente e creativa, un po' sopra le righe avresti detto, mi somiglia forse troppo, ma è gentile e generosa ed estremamente bella; direi che ha preso il meglio di tutti e due. Gherardo ha due anni, biondo e indipendente, ed è un Meniconi per eccellenza. Somiglia molto al babbo Piero, ma non nel naso fortunatamente! Intelligente e precoce, dolce se decide di esserlo, e cicciotto quanto basta.

Anche Andrea si è sposato - va bene, è andato a convivere, tanto lo scopriresti! - con Meri, che tu non hai conosciuto, e credimi che Andrea se ne è fatto una colpa fin troppo grande. Gli dispiace, perché era fidanzato con lei mentre tu eri ancora qui, ma non stavi bene e non sapeva come presentarti...insomma alla fine non ha trovato il tempo, o forse tu non gliene hai dato abbastanza. Hanno avuto una bambina bellissima, Sara. Saresti fiero di lui, il nipote che maggiormente hai amato, e con il quale avevi instaurato un rapporto che noi tutti non avremmo potuto comprendere - ma che accettavamo lo stesso, tranquillo!

Filippo è andato a convivere con Cecilia, che tu hai conosciuto, forse... sai che non me lo ricordo? Comunque, il prossimo anno si sposeranno, e sono grandi i preparativi per questo evento. Anche di lui devi essere fiero, è diventato un uomo forte, ma gentile, rispettoso e bello.

E poi ci sono io, la piccola di casa, lo scugnizzo che da sempre è a metà fra il poter e il dover essere. Mi sono laureata, triennale e specialistica in teatro, con 110 e lode per ognuna, e tu non c'eri. Eppure lo avevi promesso, ricordi? Proprio come con la Bene, avevi detto che ci saresti stato, ma poi il tempo ha deciso per te. Ho tentato di fare presto, te lo giuro, ma la vita a volte va come vuole lei e quando te ne sei andato ancora avevo un bel po' di cose da finire. Saresti andato in bancarotta, nonno, con la tua assurda convinzione di volerci dare 50 euro per ogni 30 e lode, ti avrei finito il conto in banca!!! Ma ne avrei fatto a meno, se avesse voluto dire averti lì quando mi hanno proclamata "Dottoressa in Storia del Teatro e dello Spettacolo", almeno la prima volta. Comunque, dottoressa sono diventata, anche se mi è servito a ben poco. Ho concluso poco nella vita, nonno, e non sono riuscita a realizzare il mio sogno di vivere del Teatro. Ricordi quando ti costringevo ad assistere ai miei spettacoli o quando mi portavi a teatro? Era bello, vero? In quei momenti pensavo che un giorno mi avresti vista lassù, proprio su quel palco, e saresti stato orgoglioso di me come delle attrici che vedevamo insieme. 
Purtroppo non è successo, non ancora almeno... e penso che se fossi qui ti metteresti a ridere di tutti gli sforzi che sto facendo e di quanto non riesca a produrre risultati. O forse saresti fiero di me lo stesso, come quando ti dicevo "Nonno, sono brutta!" e tu con la dolcezza che solo i nonni sanno avere, rispondevi "Perché non hai ancora trovato la tua bellezza...".
Hai ragione anche stavolta, credo. Non ci sono riuscita, perché non ho trovato ciò che realmente sono destinata a fare.
Ma allora mi chiedo: cosa devo fare, nonno? Se da dove sei puoi vedere come sta andando il nostro mondo, saprai che le cose non vanno proprio per il verso giusto... Cosa devo fare? Rispondimi, se puoi... io nel frattempo aspetto... te.

Ti voglio bene 
Caterina 

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