sabato 25 luglio 2015

E io pago!

E' ormai risaputo che il nostro bel paese sta attraversando momenti difficili. Economia disastrosa, sprechi in ogni dove, pensioni d'oro, salassi, più che tasse, per quella massa indefinita chiamata erroneamente "contribuenti", drammatici risvolti di cronaca che imperversano per le strade, le case e le vite di ognuno di noi. A tutto questo sembra proprio che non vi sia rimedio, non a breve termine. 
Allora, l'italiano medio - definizione che aborro quasi quanto la pubblicità della Negroni cantata da Enrico Ruggeri - non se ne sta, come diceva J-Ax, nel blu dipinto di blu, ma si rintana in casa davanti alla Tv, accetta Barbara d'Urso e Maria De Filippi come migliori amiche, si crogiola davanti a temptation island, il Grande Fratello, L'isola dei famosi, Amici e via dicendo, e si ritrova a non pensare, non esistere, e basta.

venerdì 24 luglio 2015

Fisioterapia Mon Amour

Gambe a pezzi, schiena indolenzita e un letto che mi chiama a gran voce: "Vieniiiii... vieniiii". Non male direi! Ma oziare non è consentito, e del resto a me neanche piace. Non considero l'ozio il padre i vizi, ma è comunque un'attività a me non congeniale - io che se non sono attiva almeno 23 ore su 24, mi sento inutile. (Che poi investa le mie ore in progetti non sempre redditizi, e molto spesso inconcludenti, è un altro discorso; quantomeno non sono stata con le mani in mano!)
La causa del mio sentirmi una nonna novantacinquenne, è da ritrovare in lei, la Venere Bulgara, ragazza di impareggiabile bellezza e signorilità, meglio identificabile come la mia nuova Fisioterapista.

giovedì 23 luglio 2015

Pollyanna vs Errore bX-vmgt9

E ti pareva!
Mi metto con tutto l'impegno del mondo a scrivere finalmente il blog della vita, e automaticamente Blogger decide di mettermi alla prova con un errore incomprensibile che mi impedisce di modificare o accedere al mio modello!
Non pensate che non mi sia messa a setacciare tutto il web in cerca di una soluzione! Anzi, diciamo che a parte l'Asia, le cui lingue mi risultano un tantino difficili - su quelle africane ci stiamo lavorando, per il resto sono una super poliglotta - mhuahahahah! - ho esplorato qualsiasi possibile soluzione, con tanto di richiesta di aiuto in stile moribondo a quei super geni virtuali di google... e pensate che mi hanno anche risposto:

Work in progress

Pagina bianca.. che ansia! Con quale argomento dovrei cominciare a scrivere un blog? E un blog che si rispetti di cosa dovrebbe parlare?

Ho provato molte volte a scriverne uno, ma accadeva sempre qualcosa che mi portava a chiuderlo, blog dopo blog!

Poi ho capito il motivo: scrivevo solo per il gusto di scrivere e non davvero di ciò che mi riguardava; andavo alla strenua ricerca di temi che fossero attuali e di tendenza, insomma invitanti per i lettori, mi dilettavo in argomenti a me non familiari e, infine, mi trovavo a chinare la testa di fronte al "nessuna visualizzazione".
Poco importava se davo risposte giuste, o quanto i miei articoli - perdonatemi, POST! - fossero interessanti, erano le domande a essere sbagliate, una in particolare: perché mi sarei dovuta mettere a scrivere un blog?!
Non sapevo rispondere!
Ho deciso di documentarmi sul termine "Blog" e partire da ciò che ne sarebbe uscito. La prima risposta non mi ha soddisfatta, ma quantomeno mi ha resa più dotta. Sapevate che:

"La parola blog nasce dalla contrazione di web log, ovvero "traccia su rete".Più dettagliatamente il weblog è una parola costruita da due termini uniti tra di loro, "web" cioè la Rete e "log", cioè i software che servono per tenere traccia degli accessi ad un sito. Il termine weblog è stato creato da Jorn Barger nel dicembre del 1997.La versione tronca Blog è stata creata da Peter Merholz che nel 1999 ha usato la frase "we blog" nel suo sito, dando origine al verbo "to blog".Il fenomeno ha iniziato a prendere piede in America e nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog. La possibilità di pubblicare documenti su Internet si è evoluta da privilegio di pochi (università e centri di ricerca) a diritto di tutti (i blogger, appunto)." (Se volete potete leggere l'intero post qui - buffo che il primo risultato sia stato del Comune di Torino, ma essendo uscito questo, mi è sembrato giusto ricompensare i soldi spesi per essere in cima alla lista di google!)


Quindi lasciare una traccia nella rete, Bloggare noi stessi nel mondo virtuale per non essere dimenticati (forse?), o più semplicemente dar libero sfogo al narcisismo che attanaglia ognuno di noi.

La rete è piena di siti e Blog - appunto - che ti insegnano come crearne uno, come farlo crescere, quali contenuti inserire, quando postare... insomma, vere e proprie guide all'uso di ciò che in teoria dovrebbe rispecchiare Te e nessun altro. (comunicare sul web di quelli che ho visitato, mi sembra uno dei migliori; in quanto evita di identificarsi come "il Dio del Blog" e utilizza un percorso a step anche divertente, seppur piuttosto banale, se si ha una qualche dimestichezza con i percorsi motivazionali che da anni imperversano nelle nostre vite.)
Purtroppo, però, ho sempre faticato a inserirmi nei "devi fare", "devi dire", e anche in questo caso non sarò da meno, caratteristica che porterà probabilmente il mio ennesimo blog alla rovina, proprio come è successo a tutti gli altri (ma del resto, stic...)
Una cosa, però, mi è piaciuta di tutte le pagine che ho visitato su questo argomento: ognuna parlava di "diario personale". Essendo figlia di un'epoca passata, in cui il computer esisteva, ma non per tutti, e lo si usava una volta alla settimana, giusto per copiare la ricerca fatta in biblioteca e stamparla per la prof. di turno, la mia passione era scrivere diari. Ogni tragggedia infantile o adolescenziale, ogni amore finito - perché mai cominciato davvero - ogni delusione, ma anche felicità, idee, sogni, tutto veniva categoricamente riportato su carta, e ne posso vantare casse intere. Talvolta mi trovo a sfogliarli, ma non sempre è piacevole. Alcuni raccontano storie brutte, e chissà, magari ne parlerò qui, nel mio nuovo Diario personale.
Ecco quello che sarà, un diario in cui riportare me e quello che sono, a prescindere dal fatto che possa interessare a qualcuno o meno.

Un work in progress a tutti gli effetti, perché questa è la mia vita: nessuna certezza di ciò che sarà, ma solo un costante lavoro per arrivare non so dove. E in una società che vorrebbe basarsi su certezze e concretezze del caso, essere in balia di me stessa sembra l'unica strada da seguire, ad oggi.