domenica 14 febbraio 2016

Buon San Valentino amore mio

"Oggi è il sesto San Valentino insieme..."
"Il sesto?" e abbiamo riso come matti, meravigliandoci che nonostante tutto, dopo quasi sei anni, siamo ancora insieme.
Chi l'avrebbe detto? Non certo io, pessimista di natura, che quel 22 agosto 2010 mi sarebbe bastato avere un solo bacio da te, e non il primo di una lunga bellissima emozionante serie. Ma questo è, amore mio, quasi sei anni e sei San Valentino festeggiati perché tu ci tieni tanto, a differenza di me che di romantico non ho proprio niente.
Tu sei la parte più bella della nostra storia, perché se fosse stato per me avremo smesso tanto tempo fa. Io che sono pronta a rovesciare tutto in un attimo perché in quel momento così mi va, io che non credo mai in chi mi sta davanti e diffido di chiunque mi passi accanto, io che non sono proprio un fiorellino indifeso, io che di femminile ho forse solo l'apparato genitale.
E poi ci sei tu, bellissimo e con un cuore grande davvero, di quelli caldi e accoglienti, sinceri e fedeli, di quelli che speri di incontrare e che hai sognato fin da bambina; tu con le tue mani grandi che mi sanno prendere anche quando non voglio, tu che mi abbracci forte la sera prima di dormire, che ridi delle mie assurde battute - anche quando io non faccio lo stesso con le tue - tu che mi dici, la mattina appena sveglia "Quanto sei bella eh? Sei così bella da farmi arrabbiare!" e mi insegui per casa fingendo di non raggiungermi mai, io che goffa come sono non riesco nemmeno a fare mezzo giro della tavola che rischio di inciampare...
Ci sei, che sia una giornata buona o una cattiva - e di cattive ultimamente te ne sto regalando anche troppe.
Accidenti a te, che non ti importa se sono in tuta o in abito da sera. Accidenti a te, che riesci a farmi sentire donna sempre, risvegliando in me una femminilità che non ho mai creduto di avere...
Accidenti a te, sì, perché quando torno alle vecchie abitudini, crogiolandomi in frasi fatte sull'egoismo e la cattiveria del mondo, quando mi accontento di accettarli e mi compiaccio di pensare "avevo ragione a credere che...", te ne esci con un sorriso tanto bello da far crollare l'oscurità in cui mi nascondo in milioni di pezzi, che il vento è pronto a portarsi via. 
Accidenti a te che quando te ne vai la domenica sera è come se ti portassi via il sole, per rendermelo ancora più caldo e forte il sabato dopo...
Accidenti a te quando vieni alla stazione per farmi una sorpresa e passare con me quei pochi, miseri, minuti prima che il treno mi porti via...
Accidenti a te che ogni giorno ti dimostri migliore del giorno prima, e mi fai credere nel bene e nell'amore...
E accidenti a te perché quando una come me incontra uno come te e ha la straordinaria fortuna di vederlo restare nella propria vita, di sentirsi amata oltre ogni pensiero di bambina, di vivere emozioni come quelle che mi fai vivere tu... ecco, una come me in quel caso non può fare a meno di mandare a quel paese intellettuali congetture sul consumismo della festa degli innamorati, e dirti:

Auguri amore mio! Grazie per questo meraviglioso sesto San Valentino insieme! Ti amo Amodes!

scandendo così in un melenso, insulso, consumistico, banale elogio a questa insignificante Festa degli innamorati

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